Instagram POD: cosa sono e perché non usarli
A chi non piacerebbe poter di colpo far impennare like e commenti sul proprio profilo Instagram? E se vi dicessimo che chiunque può farlo in poco tempo? In questo articolo vi spiegheremo esattamente come.
Dopodiché, vi spiegheremo anche perché non farlo!
Sembrava tutto troppo bello?
Se dobbiamo dirla tutta stiamo parlando di strategie che quando sono nate avevano anche la loro efficacia, ma che ormai sono controproducenti per un business: gli Instagram POD.
Cosa sono gli Instagram POD
L’acronimo POD deriva da “Power Of Doing” e sui social media con questo nome si identificano le comunità di utenti che si uniscono con l’intento di aumentare l'engagement dei propri contenuti organizzandosi per scambiarsi reciprocamente interazioni, soprattutto su Instagram
Da questa definizione si ramifica poi un mondo intero di tipologie di POD che cercheremo di includere e spiegare al meglio nel corso dell'articolo. Prima di entrare nel dettaglio però, partiamo dal principio.
Quando sono nati questi gruppi e perché
I POD, detti anche "gruppi di scambio interazioni", vedono la luce dalla necessità degli utenti di incrementare like e commenti sul proprio profilo Instagram.
Nel corso degli anni l’algoritmo di Instagram si è evoluto allo scopo di dare visibilità ai contenuti di valore, ovvero quelli che fin dai primi minuti dopo la pubblicazione ottengono un buon riscontro in termini di interazioni.
Un contenuto che stimola reazioni da parte degli altri utenti avrà più possibilità di essere visto da un numero maggiore di followers, per i quali la home non è più in ordine cronologico, ma viene stabilita dall'algoritmo in base agli stessi contenuti ritenuti più interessanti. Inoltre, un alto numero di interazioni crea maggior possibilità di apparire nella sezione "più popolari" nelle ricerche degli hashtag utilizzati nel post, o addirittura di finire direttamente nella sezione "Esplora" di altri utenti.
Venendo a conoscenza di questi principi di funzionamento, i creator hanno iniziato a cercare in tutti i modi di apportare una crescita importante alle reactions sui propri post, dando così vita a questi gruppi.
Come funzionano i gruppi POD
Alla base di ogni gruppo POD ci sono regole ben precise stabilite al momento della sua creazione che gli utenti devono rispettare rigorosamente. Sebbene esistano diverse varianti, l'unica regola comune a tutti questi gruppi è l'obbligo di mettere interagire ai post degli altri membri, che a loro volta ricambieranno l'interazione.
I membri di un gruppo POD si impegnano a interagire reciprocamente, mettendo "like", commentando o condividendo i post degli altri membri al fine di migliorare la visibilità e il posizionamento dei contenuti all'interno degli algoritmi delle piattaforme social.
Questi gruppi possono essere privati o pubblici. Tuttavia il loro utilizzo può essere visto come una pratica controversa in grado di gonfiare artificialmente i dati di engagement e non rappresentare un reale interesse del pubblico.
Quali tipi di POD esistono
Esistono vari tipi di gruppi per lo scambio di interazioni, ma ciò che distingue i gruppi POD è la loro struttura, caratterizzata da componenti fondamentali comuni. Esploriamo queste componenti per ottenere una visione chiara e completa delle variabili che compongono un gruppo POD:
- Piattaforma: il luogo dove il gruppo è ospitato, che può essere Facebook, Telegram, WhatsApp o persino Instagram. I gruppi POD possono trovarsi facilmente ovunque su diverse piattaforme;
- Numero di partecipanti: può variare da una dozzina di membri fino a qualche migliaio come su Telegram, dove non ci sono vincoli particolari;
- Nicchia di pubblico: i gruppi sono spesso formati da persone che trattano argomenti specifici in modo da ottenere interazioni da figure attinenti allo stesso campo di competenza, come ad esempio un gruppo "travel" composto esclusivamente da utenti che parlano di viaggi. Questa classificazione è tipica dei piccoli gruppi su Instagram;
- Fasce orarie: in alcuni POD non esistono fasce orarie, permettendo agli utenti di interagire quando desiderano. Tuttavia, molti gruppi stabiliscono orari precisi per postare e concentrare le interazioni nell'ora successiva alla pubblicazione, massimizzando l'efficacia del sistema. Questo è comune nei gruppi su Telegram, dove un bot spesso gestisce il coordinamento, aprendo e chiudendo le fasce orarie per la condivisione dei post e lo scambio delle interazioni. Compito del bot è anche quello di controllare rigorosamente che le regole siano rispettate;
- Tipi di interazioni: il like è l'interazione più comune e veloce, ma alcuni gruppi richiedono anche commenti, il salvataggio dei post o il follow obbligatorio degli altri membri, specialmente nei gruppi più piccoli su Instagram.
Combinando insieme i vari elementi, è possibile creare gruppi di ogni tipo. È evidente che, a seconda della sua struttura, un POD può essere più o meno impegnativo da seguire e avere un impatto diverso sull'algoritmo di Instagram.
Ad esempio, un gruppo su Telegram con fasce orarie prestabilite e senza limiti di partecipanti è probabilmente il più efficace per raggiungere l'obiettivo per cui è stato creato. Tuttavia, questo tipo di gruppo richiede anche più impegno nella gestione rispetto ad altri, oltre a sortire ad oggi una serie di effetti negativi che approfondiremo nei prossimi paragrafi.
Perché nessun brand o Influencer dovrebbe usarli
Dopo aver parlato di fake follower ed aver analizzato le strategie per forzare Instagram in termini di seguaci, abbiamo fatto ora un po' di chiarezza anche su quelle che servono invece per forzare l'algoritmo in termini di interazioni e visibilità.
Anche in questo caso Inflead si schiera decisamente contro queste tecniche illusorie e fuorvianti per molteplici ragioni:
- Non producono risultati significativi per chi le utilizza, anzi, generano esiti sospetti. Engagement di molto sopra alla norma, interazioni da parte di utenti che non hanno alcuna connessione col profilo in questione e commenti da parte delle stesse persone sotto ad ogni post, sono solo alcune delle conseguenze sospette e facilmente riscontrabili sui profili di chi utilizza i POD. Inoltre, lo stesso algoritmo di Instagram diventa sempre più intelligente, tanto che ad oggi è in grado di riconoscere i commenti ripetitivi e di bassa qualità, i like che arrivano da link esterni e tutte le interazioni che vengono fatte in una frazione di secondo (il tempo di permanenza sul contenuto è diventato un fattore di ranking molto importante). In questo modo Instagram può penalizzare in termini di visibilità i profili sospetti;
- Richiedono molto tempo perché seguire ogni giorno le regole di più gruppi (tendenzialmente chi opta per l'utilizzo dei POD è presente in più di uno per rendere la strategia più efficace) risulta molto impegnativo e occupa parecchio tempo senza essere di fatto realmente utile;
- Inflead riconosce l'utilizzo di queste strategie. Anche i nostri programmi e algoritmi di analisi sono in grado di rilevare questa attività ma, a differenza dell’algoritmo di Instagram, la nostra dashboard di insights di un profilo rende chiaramente visibili le informazioni relative a queste pratiche, permettendo a chi analizza un determinato creator di capire se questo sta ricorrendo a pratiche poco etiche e di valutare con occhio più critico dati come l’engagement, prendendo di conseguenza decisioni più informate . L'obiettivo di lavorare al meglio nel mondo dell'Influencer Marketing ci ha portati a dedicare grande attenzione alla raccolta dei dati distinguendo il più possibile ciò che è reale da ciò che è inflazionato. Di conseguenza, l'utilizzo dei POD sarebbe tutt'altro che un bel biglietto da visita per un brand e, soprattutto, per un influencer.
- Restano a prescindere delle pratiche illecite e come tali ne va scoraggiato l'utilizzo.
Che sia sempre più difficile fare strada su Instagram è un dato di fatto, il social oggi è piuttosto maturo e la concorrenza è alta in quasi ogni settore. Ma se da un lato questo potrebbe scoraggiare chi sta cercando di partire da zero, dall’altro ci indica che solo i creator in grado di trasmettere reale valore al proprio pubblico potranno affermarsi sulla piattaforma, superando in modo naturale tutti gli utenti che cercano la fama adottando strategie poco etiche.
Per brand e agenzie è molto importante selezionare accuratamente influencer che abbiano un pubblico reale e fedele. Per questo abbiamo sviluppato una piattaforma per fare influencer marketing con la sicurezza di collaborare con i creator più adatti a comunicare il proprio messaggio e dare valore alle proprie strategie.
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Autore
Mattia Bertoz
Digital Marketing Specialist