Gli errori più comuni nelle campagne di influencer marketing
L’influencer marketing è uno strumento sempre più utilizzato dai brand per raggiungere e coinvolgere il pubblico in modo autentico. Tuttavia, l’efficacia di una campagna non dipende solo dalla scelta dei creator più noti, ma da una gestione strategica basata sui dati. Nonostante il settore sia in continua evoluzione, alcuni errori si ripetono e rischiano di compromettere i risultati. Analizziamo i più comuni e come evitarli.
Scegliere influencer solo in base ai follower
Ancora oggi, molte aziende basano la selezione degli influencer esclusivamente sul numero di follower, senza considerare altri parametri fondamentali. Questo approccio non tiene conto della qualità dell’audience e del reale coinvolgimento generato dai creator.
Il numero di follower da solo non è garanzia di successo: un profilo con milioni di seguaci può avere un pubblico poco attivo o composto in gran parte da bot o utenti non in target rispetto agli obiettivi del brand. Ciò significa che la visibilità di una potenziale campagna potrebbe essere ampia, ma senza un impatto concreto sui risultati.
Per valutare correttamente un influencer, è essenziale analizzare metriche come il tasso di engagement, la percentuale di pubblico in target e il tipo di interazioni che generano i suoi contenuti. Un nano o micro-influencer con meno di 100k follower, ma con una community fidelizzata e coinvolta, può portare risultati più significativi rispetto a un macro-influencer con un’audience disinteressata.
Un esempio concreto è quello di Lucio Corsi (@lucio_corsi), artista e creator con 1,05 milioni di follower su Instagram. Un’analisi ulteriore delle metriche restituisce un quadro più chiaro: con un tasso di engagement del 21,10% e una media di 338K visualizzazioni per contenuto, i suoi dati mostrano un’interazione superiore alla media e un pubblico attivo. Un’ulteriore conferma di come il numero di follower da solo non basti a determinare l’efficacia di un creator:
Non definire obiettivi chiari
L’assenza di obiettivi precisi è uno degli errori più comuni nelle campagne di influencer marketing. Molte aziende avviano collaborazioni con i creator senza una strategia chiara, sperando che la semplice visibilità porti automaticamente ai risultati sperati.
Ogni campagna deve partire da una definizione chiara degli obiettivi: aumentare la brand awareness? Generare traffico sul sito? Incrementare le vendite? Ogni obiettivo richiede un approccio diverso e KPI specifici per misurarne il successo.
Senza una direzione chiara, il rischio è disperdere budget in azioni poco mirate. È fondamentale stabilire indicatori di performance concreti, come impression, tasso di conversione o aumento dell’engagement. Solo in questo modo sarà possibile valutare realmente l’impatto della campagna.
Sbagliare il match tra brand e creator
L’incoerenza tra brand e influencer porta spesso a una percezione negativa della campagna. Gli utenti si accorgono quando una sponsorizzazione non è autentica, e questo può generare un sentiment negativo o, peggio, indifferenza.
Per garantire un match efficace, è necessario analizzare il tone of voice, i contenuti pubblicati e i valori comunicati dall’influencer. Solo una scelta mirata permette di costruire collaborazioni credibili e di valore per entrambe le parti.
Per approfondire leggi anche: Come scegliere l’influencer più adatto alla tua campagna di marketing
Ignorare il sentiment del pubblico
Molti brand si concentrano esclusivamente su metriche quantitative, come reach e impressions, senza considerare il sentiment del pubblico. Il modo in cui le persone reagiscono a una campagna è altrettanto importante quanto la sua visibilità.
Un alto numero di visualizzazioni non è necessariamente un indicatore di successo se il pubblico risponde con commenti negativi o con scarso coinvolgimento. Ignorare questi segnali significa non accogliere lesson learned e best practice e, in alcuni casi, rischiare danni alla reputazione del brand.
Monitorare il sentiment durante la campagna permette di intervenire tempestivamente in caso di criticità. Se un contenuto si rivela poco efficace, è possibile adattare la strategia in corso d’opera, anziché aspettare il termine della campagna per analizzarne i risultati.
Limitare la creatività degli influencer
Un influencer non è un semplice canale pubblicitario: l’importanza della personalità e del fattore umano deve essere sempre considerata come fattore fondamentale per riuscire a comunicare in modo autentico e coinvolgente con gli utenti. Imporre script troppo rigidi o messaggi eccessivamente promozionali può ridurre l’impatto della campagna e compromettere l’engagement.
Gli influencer conoscono il proprio pubblico e sanno quali formati e toni sono più funzionali con i propri follower. Lasciare loro spazio per esprimersi con il proprio stile permette di ottenere contenuti più naturali e performanti.
Un errore comune è, inoltre, trattare tutti i creator allo stesso modo senza considerare le specificità di ciascuno. La libertà creativa si riflette anche sui formati e sulle tipologie di contenuto: alcuni creator raggiungo risultati migliori con contenuti video, altri con storie o post più narrativi. Una strategia efficace tiene conto di queste differenze e le sfrutta per massimizzare i risultati.
Non monitorare le performance in tempo reale
Un altro errore è quello di valutare i risultati solo a fine campagna. Questo approccio impedisce di ottimizzare la strategia mentre la campagna è in corso, limitando le possibilità di miglioramento.
Monitorare le performance in tempo reale consente di capire subito cosa sta funzionando e cosa no, permettendo di fare aggiustamenti tempestivi. Ad esempio, se un determinato formato non sta generando engagement, si può modificare la creatività o la strategia di distribuzione per ottenere risultati migliori. Per fare questo, è opportuno utilizzare strumenti e tool specifici per l’Influencer Marketing che siano in grado di fornire un monitoraggio in tempo reale durante tutta la campagna.
Saturare il mercato con troppi influencer
Coinvolgere un numero eccessivo di influencer nello stesso periodo può ridurre l’impatto del messaggio, rendendolo meno efficace. Se troppi creator promuovono lo stesso prodotto contemporaneamente, il pubblico potrebbe percepire la comunicazione come forzata e perdere interesse.
Un’alta frequenza di contenuti sponsorizzati può inoltre ridurre il valore percepito del prodotto, dando l’impressione di un marketing aggressivo. Pianificare attentamente il numero di collaborazioni e distribuirle nel tempo permette di mantenere alta l’attenzione e di valorizzare ogni collaborazione.
Una strategia ponderata che consideri la possibilità di coprire più segmenti di pubblico in target evitando un audience overlapping eccessivo è sicuramente il metodo migliore per avere una comunicazione capillare ma non ridondante e forzata.
L’influencer marketing è una strategia potente, ma solo se gestita con metodo e attenzione ai dettagli. Evitare questi errori permette di costruire campagne più efficaci e con un reale impatto sulle audience e sui risultati di business.
*L’*analisi dei dati, la scelta strategica dei creator e il monitoraggio continuo delle performance sono elementi chiave per ottimizzare ogni fase della campagna. Con strumenti avanzati di analisi, come quelli offerti da Inflead, i brand possono prendere decisioni più informate, evitare errori comuni e massimizzare il ritorno sugli investimenti.
Se vuoi ottenere risultati concreti dalle tue campagne, scopri come Inflead può aiutarti a costruire collaborazioni efficaci basate sui dati.

Author
Lisa Chetry
Graphic designer & Social media manager